Mihajlovic: “La mia malattia, il Bologna, Ibrahimovic: vi racconto tutto”

Sinisa Mihajlovic è tornato a parlare alla stampa per la prima volta dopo il ricovero per la malattia:

“In questi 4 mesi difficili ho conosciuto al Sant’Orsola medici straordinari, infermieri che mi hanno curato e sopportato: so che ho un carattere forte, difficile ma loro sono stati meravigliosi con me. Li ringrazio tutti di cuore, anche per la vicinanza alla mia famiglia. Sono stati tutti fondamentali, senza di loro non avrei fatto quello che ho fatto. Passo la parola ai medici che devono tornare a salvare altre vite. Bologna? Sapevo che avrei condizionato la squadra, i risultati, l’atteggiamento. Ma non vorrei mai che questo diventi una scusa: dalla squadra mi sarei aspettato di più, io ho lottato ogni giorno, anche con 40 di febbre ho provato a essere sempre presente. Tutti i giorni ho fatto sacrifici per arrivare a un certo obiettivo e speravo di vedere in campo un po’ di questa forza e di questo sacrificio che io ho fatto ogni giorno, ma non è sempre stato così. Io, nonostante tutto, devo dirvi che sono incazzato nero per i risultati e per il comportamento della squadra. Da adesso in poi si deve dare il 200%, dobbiamo riprendere a fare punti e non ci sono altre strade. Chi non lo fa avrà problemi con me, ora lavoriamo su questo e sono sicuro che il prima possibile usciremo da questa situazione. Solo così si tornerà a vedere il vero Bologna. Voglio usare una frase di Vasco Rossi: “Io sono ancora qua”. E io sarò ancora qua e ci sarò sempre, però non posso andare oltre le mie possibilità. Noi non abbiamo né Cristiano Ronaldo né Messi, giocherà adesso solo chi lo meriterà. Ibrahimovic? Ci siamo sentiti un paio di volte. Ora vediamo quello che succede. Lui è interessato, se dovesse venire lo farebbe per l’amicizia con me ma capisco che ci siano altre ipotesi. Prima del 10 dicembre è difficile che accada”.

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