2 agosto 1980. È un sabato. Sono le 10:25.
Nella sala di aspetto della seconda classe della stazione ferroviaria di Bologna Centrale, a Bologna, esplode un ordigno. Si tratta di una bomba composta da 23 kg di esplosivo. Nell’attentato rimangono uccise 85 persone, e oltre 200 rimangono ferite.
Si tratta del più grave atto terroristico avvenuto nel nostro Paese nel secondo dopoguerra, da molti indicato come uno degli ultimi atti della strategia della tensione. Si tratta di una ferita enorme aperta nel cuore della città di Bologna, e che non verrà mai rimarginata.
Da quel giorno, l’orologio fermo alle 10.25 è diventato il simbolo del ricordo delle vittime di quella strage. E noi le vogliamo ricordare. Per sempre.
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